Quarta giornata. Ore 22.00. Si sfidano gli Alpaca e la 22 ispirata dal genio di R. Tramontano. Fin dai primi minuti, si nota indistintamente chi sia a fare da interprete a questa partita: una grande e abbondante dose di schizofrenia. Infatti, vuoi perché la posta in palio è delle più importanti, vuoi perché all’indomani si sposano Harry e Megan e qualcuno ancora è sconvolto dal mancato invito, la partita sembra un incontro tra scappati dal set di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Litigi tra fratelli, conditi paradossalmente dalla tanto amata espressione di matrice romana che chiama in causa i defunti, disdicevoli tentativi di simulazione e continui rinfacci di comportamenti logorroici tra Filippetti e Tramontano, che potrebbero senza dubbio scrivere monologhi a quattro mani che al confronto Pirandello risulterebbe essere poco meglio di Fedez, sono state alcune dei disturbi psicopatologici che hanno accompagnato questa partita. Ovviamente a farne le spese, come succede spesso, è stato il povero Leonardo Fidenzoni le cui capacità arbitrali sono state messe in discussione ripetutamente e gratuitamente, anche paradossalmente da entrambi le squadre sullo stesso episodio dubbio. Detto questo, la partita è stata delle più emozionanti, con un pareggio finale raggiunto agli ultimi secondi di partita dalla 22. La squadra veterana per tutta la durata della partita si è appoggiata sulle spalle di Tramontano, non potendo contare sulle qualità sbiadite dell’altra stella Abate. Tuttavia Lo Splendito Cucciolo di via Livorno, colpevole di aver scordato per una giornata il talento a casa e di aver contratto allo stesso tempo una debilitante malattia anemica, riesce a risultare più decisivo di Neville Paciock per il risultato finale, segnando il gol del pareggio nei minuti finali. Gli Alpaca, dalla loro, confermano una solidità difensiva atipica per questo torneo. Gigante, come sempre, la prova di Di Martino e Abate e del portiere Lev Jasin, che para tre tiri liberi e tiene in piedi la squadra con una prestazione maiuscola. Ebbene si, perché, se si dovesse fare un confronto con un giocatore in quel ruolo, Ginanni ieri non avrebbe avuto nulla da invidiare al Ragno Nero di Mosca, che portò la vecchia e da alcuni compianta URSS sul tetto d’Europa. Oltretutto, non soddisfatto di aver destato stupore nel pubblico maschile che ha assisto alla partita, si è anche esibito per il piacere del gentil sesso mostrandosi a fine partita ripetutamente in mutande, fuori dallo spogliatoio, e destando malumori all’interna di tutta la Chiesa Cattolica. Ottima la prova degli attaccanti Filippetti e i fratelli Fischione che si scontrano con la caparbietà degli esperti Rufini e Quarchioni e soprattutto del portiere Davide Bracci che tiene il passo della controparte avversaria in termini qualitativi e quantitativi. (di Pietro Dominijanni)
Entrambe reduci da prestazioni non esaltanti nella giornata appena conclusa, alle 21,30 per il girone B si scontrano 26meno1 e la Diciannove, finalina dello scorso torneo. Con ritmo alto ed impegno sono i neroverdi a partire forte e mettere la gara sui binari giusti strappando in maniera decisiva giá a fine primo tempo che si conclude con il punteggio di 7-1. Nella ripresa la Diciannove spinge con agonismo per rientrare in gara ma la 26meno1 si difende in maniera compatta e ordinata cercando di far male in ripartenza e gestendo il risultato dal ritorno dei classe '89. Alla fine si conclude con un 15-5 finale che condanna i verdesfumati, evidenziando una differenza più atletica che tecnica tra le due compagini, con la Diciannove che senza dubbio uscirà fuori quando piú conta, come ci ha abituato negli anni passati. (di Marco Di Renzi)
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